4 Gennaio 2016, h. 13:35

Piemonte ai primi posti in Italia per innovazione, ricerca e sviluppo

logo_innovationDopo sette anni di crisi economica l’innovazione è tra le chiavi di volta per lasciarsela alle spalle definitivamente. In Piemonte il 35,2% delle imprese con almeno 10 addetti hanno introdotto innovazioni tecnologiche di prodotto o processo, quota superiore di 1,7 punti alla media nazionale del 33,5%.

Più di una micro impresa su tre innova: in Piemonte le micro imprese che hanno introdotto innovazioni sono il 36,2% del totale delle imprese attive fra 3 e 9 addetti, quota superiore di quasi quattro punti rispetto alla media nazionale del 32,3% e colloca la regione al terzo posto in Italia, dietro alla provincia autonoma di Trento (40,7%) e al Veneto (37,8%).
“Il sondaggio realizzato da Confartigianato Imprese Piemonte – dichiara il presidente regionale Maurizio Besana – nasce dalla volontà di verificare l’attendibilità del luogo comune secondo il quale le piccole imprese svilupperebbero scarsa capacità innovativa. I risultati dimostrano il contrario: l’indagine rivela che l’artigianato e le piccole imprese sono fortemente impegnati nell’innovazione e contribuiscono a mantenere elevata la qualità made in Italy con una costante attività di miglioramento dei prodotti e dei processi produttivi. Tale attività consente ai piccoli imprenditori di raggiungere molteplici obiettivi: migliorare la qualità del prodotto e la competitività dell’azienda, consolidare l’immagine aziendale e i rapporti con i clienti, aumentare la produttività e conquistare mercati esteri, farsi riconoscere un premium price”.
Il Piemonte è la regione che detiene il primato in Italia, con una quota dell’1,6% del Pil, per l’incidenza della spesa in ricerca e sviluppo delle imprese; seguito dall’Emilia Romagna con l’1,1% e dalla Lombardia con lo 0,9%. Tutte superiori alla media nazionale dello 0,7% del Pil. In Piemonte è elevato l’apporto delle risorse umane all’economia della conoscenza e ai processi d’innovazione, con 5,9 addetti impegnati nelle attività di ricerca e sviluppo ogni mille abitanti, quota superiore alla media nazionale (4,1 addetti ogni mille abitanti).
“Flessibilità, personalizzazione, sperimentazione, capacità di adattamento all’evoluzione del mercato – conclude Besana – cioè i valori tipici della piccola impresa, vengono confermati da questa indagine quali driver dei processi innovativi che guidano la trasformazione delle piccole imprese”.

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