11 Luglio 2018, h. 14:46

STUDI – Moda: nel 2018 produzione a +4,7% e vendite del made in Italy a +3,6%. Le sfide del digitale, per consolidare la crescita della produttività: +17,7% in dieci anni

Le imprese della Moda registrano un buon andamento congiunturale di produzione e vendite all’estero e sono interessate a pieno dalle sfide del digitale, con l’obiettivo di consolidare efficienza e produttività. Le tendenze del settore sono esaminate nel report presentato oggi dall’Ufficio Studi nel corso di un convegno dedicato all’innovazione e al digitale nel settore dal titolo “Fashion 4.0 – Le tecnologie per l’economia del su misura” organizzato da Confartigianato ad ‘Origin Passion & Beliefs’, il Salone della manifattura italiana che si tiene in Fiera di Rho Milano dal 10 al 12 luglio, in contemporanea con Milano Unica.

Nei primi quattro mesi del 2018 la produzione del Tessile, abbigliamento, pelli e calzature aumenta del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, invertendo il segno negativo (-1,7%) rilevato un anno prima e sovra-performando la media del manifatturiero. La domanda estera – nello stesso arco di tempo – fa crescere le esportazioni del 3,6%, in miglioramento rispetto al +2,8% di un anno prima. Preoccupa il ritorno in negativo sul mercato russo (-2,9%) e le ripercussioni di una escalation della guerra commerciale Usa-Cina che si allarga all’Unione europea e ai beni di consumo.

Il dinamismo delle vendite all’estero degli ultimi anni ha permesso al settore della Moda di consolidare il proprio avanzo commerciale che nel 2017 è pari a 24.696 milioni di euro, il massimo del decennio, rappresenta oltre la metà (52,0%) del surplus totale italiano ed è capace di bilanciare il 73,6% della costosa bolletta energetica italiana.

L’ingresso delle imprese della Moda nella quarta rivoluzione industriale avviene all’insegna dell’incremento dell’efficienza: in dieci anni (2007-2017) il settore del Tessile, abbigliamento, pelle e calzature ha cumulato un incremento di produttività del 17,7%, ritmo doppio della media del manifatturiero (+8,1%). Al buon andamento della produttività contribuiscono le piccole imprese: in cinque anni il valore aggiunto per addetto delle piccole imprese italiane sale del 13,3%, a fronte dell’aumento del 4,5% registrato dalle piccole imprese tedesche del settore. Come evidenziato in nostri precedenti lavori, il settore con la recente più elevata crescita della produttività dei fattori è stato un rilevante comparto della Moda, quello delle Pelli.

Le imprese della Moda sono interessate dalla rivoluzione digitale dei consumi: la categoria dell’abbigliamento è quella che registra la quota più elevata di e-shoppers (40,4%). Cambia la comunicazione con il mercato: il 34,4% delle imprese del Tessile, abbigliamento, pelle e calzature usa i social media, prevalentemente per sviluppare l’immagine dell’impresa o i suoi prodotti (26,9%) e per raccogliere opinioni, recensioni e rispondere alle domande dei clienti (18,0%); una quota più limitata di imprese utilizza il mondo dei social per coinvolgere i clienti nello sviluppo o nell’innovazione di beni o servizi (6,9%).

Il report di Confartigianato esamina le preferenze delle imprese del comparto nelle scelte di investimento in beni e servizi digitali effettuate nel triennio 2014-2016. Nel dettaglio il 38,3% delle imprese della Moda ha adottato tecnologie relative alla sicurezza informatica, il 21,1% ha acquistato beni e servizi legati a applicazioni web o app, il 14,7% delle imprese ha investito nei social media, il 12,1% nelle vendite online, il 10,6% nel cloud computing e il 5,3% nell’area Internet delle Cose. Più selettivi gli investimenti nelle altre tecnologie digitali.

Tra i fattori di impulso alla digitalizzazione le imprese pongono al primo posto le agevolazioni, finanziamenti e incentivi fiscali, indicato dal 39,6% degli intervistati, seguiti da infrastruttura e connessione in banda ultralarga con il 25,0% e sviluppo di una strategia di digitalizzazione dell’impresa con il 12,6%. A tal proposito si conferma la bontà della politica fiscale centrata su super ed iper ammortamento che – anche grazie all’azione di Confartigianato – ha ricevuto un rifinanziamento nella Legge di Bilancio 2018.

Una nostra recente rilevazione su giovani imprenditori evidenzia che circa 1 impresa su 2 (48,1%) nel settore della Moda utilizza o utilizzerà almeno un incentivo del piano “Impresa 4.0”. La maggiore domanda riversa effetti positivi sull’offerta di macchinari per le industrie tessili, dell’abbigliamento e del cuoio che ad aprile 2018 cumulano – in media mobile a 12 mesi – un aumento della produzione dell’8,3%.

Il focus del settore nel report “Le imprese della Moda nell’economia ibrida: innovazione e investimenti digitali”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Produttività reale del lavoro: totale economia, Manifatturiero esteso e TAC

Anni 2007-2017. Valore aggiunto ai prezzi base (valori concatenati anno di rif. 2010) per ora lavorata. Ateco 2007: 13, 14 e 15 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Internauti che hanno ordinato o comprato online merci o servizi per uso privato per tipo di merci

Anno 2017. % su persone di 15 anni e oltre che ha navigato nei 3 mesi prima dell’intervista. Attività relativa ai soli 3 mesi precedenti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Imprese di TAC e Manifatturiero che hanno effettuato acquisti di beni e servizi nel triennio precedente per area tecnologica

Anno 2017. Quota di imprese 10 addetti ed oltre. Ateco 2007: 13, 14 e 15 e C – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Produzione macchine per le industrie tessili, dell’abbigliamento e del cuoio (incluse parti e accessori)

Gennaio 2013-aprile 2018. Media mobile a 12 mesi, dati corretti per gli effetti di calendario. Ateco 2007: C28.94 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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