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Spirito Artigiano spiega le ragioni di una nuova legge quadro dell'artigianato

Il nuovo numero di Spirito Artigiano è dedicato a un tema cruciale: la necessità di una nuova legge quadro per l’artigianato. Non si tratta, come sottolinea nel contributo introduttivo Marco Granelli, presidente di Confartigianato, di una semplice revisione normativa della legge n. 443 del 1985, ma di un’azione politica e culturale per restituire centralità e visibilità a una “civiltà del lavoro” troppo spesso marginalizzata. Granelli lancia un messaggio forte: una buona legge non serve solo a regolare, ma a raccontare ciò che un settore è e può diventare. L’artigianato oggi rappresenta un modello economico alternativo, fondato su qualità, competenza e radicamento nei territori. Serve una legge che non solo tuteli, ma celebri l’artigiano come imprenditore creativo, portatore di saperi, innovatore in grado di dialogare anche con l’intelligenza artificiale. Granelli propone un impianto normativo che riconosca la funzione formativa dell’impresa artigiana, valorizzi l’apprendistato, sostenga la trasmissione intergenerazionale dei saperi e ridefinisca la figura dell’imprenditore artigiano non solo in termini economici, ma valoriali.

Proprio sul rapporto tra le nuove generazioni e l’artigianato, riflette Giorgio De Rita, Segretario Generale della Fondazione Censis. A partire dai dati del Quarto Radar Artigiano realizzato con Confartigianato, De Rita evidenzia come l’artigianato incarni molte delle caratteristiche del “lavoro ideale” per i giovani: creatività, autonomia, senso, qualità relazionale. Il problema? La percezione del rischio legato all’autoimprenditorialità, che frena molti giovani. De Rita propone soluzioni concrete: percorsi di affiancamento, comunicazione mirata, valorizzazione dell’artigianato come spazio dove costruire un progetto di vita e lavoro. L’obiettivo è chiaro: fare dell’impresa artigiana una risposta credibile al bisogno contemporaneo di libertà, espressività e comunità.

Il numero ospita anche l’intervento del Presidente della Fondazione Germozzi, Giulio Sapelli, il quale affronta il cambiamento radicale del rapporto tra i giovani e il lavoro. Sapelli legge la crisi dell’impegno lavorativo come una trasformazione sociale e culturale di portata globale, accelerata dalla pandemia ma radicata in dinamiche più profonde. La risposta? Una rinnovata passione per il lavoro come realizzazione dell’essere, che l’artigianato può offrire. A dimostrarlo sono le esperienze raccontate da Spirito Artigiano in tutta Italia: dalla Brianza alle Marche, passando per le Terre Venete, emerge un tessuto artigiano vivo, capace di formare, innovare e coinvolgere. Progetti come I Professionisti del Tempo, Maestria a Corridonia, o l’Abbecedario artigiano mostrano che un futuro artigiano è non solo possibile, ma già in atto.

Il Professor Mauro Magatti analizza il valore del “saper fare” come risorsa economica, culturale e sociale. Magatti esplora il concetto di “intelligenza artigiana”, una forma di conoscenza incarnata che integra mente, mano e cuore, e che si trasmette attraverso la pratica, l’esperienza e il legame con i territori. Un’intelligenza che oggi va rivalutata per affrontare le sfide della digitalizzazione, della crisi demografica e del declino imprenditoriale. Magatti introduce inoltre il concetto di “impresa neghentropica”, un modello aziendale evoluto che contrasta l’omologazione prodotta dal capitalismo digitale e valorizza la biodiversità culturale e produttiva. Questo approccio guarda all’artigianato come motore di coesione sociale, occupazione qualificata e sviluppo locale sostenibile. Approfondito anche il ruolo della tecnodiversità (ovvero l’uso creativo e localizzato della tecnologia), la produzione artigiana come innovazione sociale e l’“artigiania” come filosofia di vita che coniuga bellezza, etica e sostenibilità.

Il giurista e docente Andrea Piacentini Vernata, intervistato da Federico Di Bisceglie, propone una visione rivoluzionaria: riconoscere lo status di bene culturale all’artigianato italiano. Questo significherebbe garantirgli tutela costituzionale e centralità politica, non per conservarlo come un fossile, ma per accompagnarlo nell’innovazione. La riforma della legge quadro, secondo Piacentini Vernata, deve partire dalla semplificazione burocratica e dal superamento delle frammentazioni regionali. Serve una governance nazionale e una strategia culturale integrata tra Ministero dell’Economia e Ministero della Cultura.

Spirito Artigiano ospita anche una testimonianza emblematica: quella di Flavia Pinello, stilista e imprenditrice palermitana e presidente del Distretto siciliano della moda Mithos. La sua esperienza dimostra come l’artigianato possa affrontare le sfide del futuro con competenza, collaborazione e sostenibilità. Il distretto è oggi una rete di oltre 60 laboratori siciliani che, dopo la crisi pandemica, si sono uniti per condividere risorse, ridurre sprechi e progettare in modo ecologico. Un esempio virtuoso di come l’artigianato possa rinascere con il supporto della tecnologia e di un nuovo spirito collettivo.

Giovanni Boccia, direttore della Fondazione Germozzi, esplora il valore educativo dell’impresa artigiana nel XXI secolo. In un’epoca dominata dalla digitalizzazione, l’artigianato si riscopre come spazio formativo privilegiato, dove manualità, creatività e innovazione si intrecciano. L’impresa a Valore artigiano non è solo produzione, ma luogo di apprendimento concreto e profondo: qui si trasmettono competenze tecniche, ma anche valori come responsabilità, collaborazione e cura per il dettaglio. Un modello che supera la storica divisione tra sapere teorico e pratico e propone un’alleanza tra scuola e bottega. In un mondo che cerca autenticità, l’artigianato offre un’alternativa sostenibile e umana, dove il “fare con le mani” diventa atto educativo e culturale. Una visione che rilancia l’impresa artigiana come pilastro per la formazione delle nuove generazioni.

 

Studi
AUTORIPARAZIONE
Autoriparazione, ricavi in crescita in un contesto di incertezza del mercato dell’auto

 

Nel contesto attuale del mercato dell’auto, caratterizzato da forte incertezza, l’andamento dei ricavi delle imprese di autoriparazione mostra un andamento positivo, anche se con segnali di rallentamento nel primo bimestre del 2025, nonostante la volatilità delle immatricolazioni di nuove autovetture. L’analisi è proposta nel rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato realizzato in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia ‘Le tendenze della filiera dell’automotive e dei servizi di autoriparazione’ – qui per scaricarlo –  presentato nei giorni scorsi ad Autopromotec nel corso del convegno organizzato da Confartigianato Autoriparazione.

Nonostante l’incertezza nel settore automobilistico — dovuta a cali di produzione (-23,9% in Italia nel primo trimestre 2025) e vendite ancora instabili — il comparto dell’autoriparazione continua a mostrare un significativo dinamismo. Nel 2024, il fatturato dell’autoriparazione in Italia è cresciuto del +7,5% su base annua, superando la media UE (+5,8%) e quella dei principali partner europei, con la Spagna che segna un +6,4%, la Germania un +5,0% e la Francia un +4,0%. Il settore dell’autoriparazione è stato il più dinamico tra i servizi a maggiore vocazione artigiana.

La crescita del fatturato in Italia è ancora più marcata in termini reali, grazie ad una minore dinamica dei prezzi al consumo dei servizi di autoriparazione che nella media dei primi quattro mesi del 2025 salgono del 2,7%, inferiore al 4,2% della media UE e inferiore a quella dei maggiori paesi europei. Nei primi due mesi del 2025, la crescita prosegue ma con intensità minore: +1,9% in Italia, sotto la media UE del +3,9%.

I numeri chiave dell’Autoriparazione in Italia – Nel primo trimestre 2025 nel settore sono registrate 89mila imprese con 211mila addetti. Nel confronto internazionale, l’Italia è al primo posto in UE a 27 per imprese dell’autoriparazione e al secondo posto per numero degli addetti, dietro alla Germania (276mila addetti). Nel settore vi è un’alta vocazione artigiana, con 67mila imprese artigiane pari al 74,9% del settore e che danno lavoro 155mila addetti pari al 73,3% dell’occupazione dell’autoriparazione italiana.

Nell’ultimo triennio i ricavi dell’autoriparazione hanno registrato una crescita costante, a differenza delle immatricolazioni di auto nuove che sono risultate più volatili. L’autoriparazione gode di una domanda strutturalmente più stabile, legata alla manutenzione del parco circolante, soprattutto in un paese come l’Italia, che presenta il più alto tasso di motorizzazione tra i 27 paesi dell’UE, indicatore espresso dal rapporto tra parco circolante autovetture e popolazione residente.

Lontani i target di diffusione dell’auto elettrica – Sul trend del settore dell’autoriparazione influiscono diversi fattori, tra cui un parco auto molto vasto e datato in Italia, le difficoltà nella vendita di nuove vetture, una transizione elettrica ancora lenta nel paese, che mantiene alta la domanda di manutenzione tradizionale. Per raggiungere i target di risparmio energetico del PNIEC è attesa “una diffusione complessiva di quasi 6,5 milioni di veicoli ad alimentazione elettrica al 2030 di cui circa 4,3 milioni di veicoli elettrici puri (BEV)”. Nel 2024 il parco circolante è composto da 285 mila veicoli elettrici e per arrivare all’obiettivo dovrebbe crescere al ritmo di 669mila veicoli elettrici all’anno, mentre il trend del primo quadrimestre del 2025 proietta su base annua immatricolazioni di autovetture elettriche che si fermano a 89mila unità.

Nelle valutazioni della Commissione europea dei piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) pubblicate ieri si sottolinea che per l’Italia il piano si basa su una forte diffusione dei veicoli elettrici che, secondo il documento di lavoro dei servizi della Commissione, “è difficilmente compatibile con la flotta esistente”.

Digitale, a che punto siamo? – Infine, il report di Confartigianato esamina alcune evidenze su investimenti e capitale umano per la transizione digitale e green del settore dell’autoriparazione, fornendo un pacchetto informativo a supporto del progetto G4I per l’innovazione digitale delle PMI, promosso da Confartigianato Imprese.

 

 

Fatturato dell’Autoriparazione 2021-2025 in Italia e UE a 27

Anni 2022- 2024 e primo bimestre 2025, var. % tendenziale, Indice corretto per gli effetti di calendario – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

Fatturato dell’Autoriparazione 2024 e primo bimestre 2025 nei principali paesi UE

2024 e primo bimestre 2025, var. % tendenziale, Indice corretto per gli effetti di calendario – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

 

Comunicati stampa
LAVORO
Per sicurezza del lavoro servono prevenzione, formazione e semplificazione normativa

All’incontro tenutosi oggi a Palazzo Chigi tra il Governo e le Associazioni datoriali sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Confartigianato ha proposto un cambio di passo nella governance della sicurezza: da una logica sanzionatoria e burocratica a una logica di collaborazione, supporto e semplificazione, in cui le imprese siano protagoniste consapevoli di un sistema fondato sulla prevenzione, la formazione e la responsabilità condivisa.Leggere di più

Notizie
EDILIZIA
Rinnovato il ccnl dell'edilizia. Spinta a crescita del settore

Le Parti Sociali dell’artigianato (ANAEPA Confartigianato, CNA Costruzioni, FIAE Casartigiani, CLAAI Edilizia) e della piccola e media impresa del settore costruzioni, insieme alle organizzazioni sindacali dei lavoratori FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL, hanno sottoscritto in data 20 maggio 2025 il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese dell’edilizia.Leggere di più

Notizie
ALIMENTAZIONE
'Intelligenza Artigiana a tavola': in Senato gli artigiani motore glocal del food made in Italy

In un contesto economico ancora segnato da incertezza e turbolenze internazionali, le imprese artigiane del settore alimentare si confermano motore della crescita italiana, distinguendosi per qualità, sostenibilità e radicamento territoriale. È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato che fotografa la tendenza del settore alimentare e delle bevande, un pilastro anticiclico dell’economia nazionale che ha registrato nel primo trimestre 2025 un +1,9% nella produzione, contro un -3,1% della manifattura generale.Leggere di più