30 Luglio 2012, h. 00:00

L’edilizia è in piena crisi, la fotografia dell’Ufficio studi di Confartigianato

L’edilizia è in crisi. Una crisi profonda, con l’occupazione in calo, il fatturato in caduta verticale, il mercato immobiliare fermo e con un Governo che non sembra intenzionato a risolvere parte delle difficoltà strutturali del settore. L’ANAEPA Confartigianato ha chiesto all’Ufficio studi di scattare la tradizionale fotografia del settore. Il risultato di questo scatto è drammatico. La crisi finanziaria è diventata crisi economica, la crisi economica, a sua volta, è diventata crisi dei consumi, bloccando, di fatto, le compravendite immobiliari. “Viviamo un momento in cui si marca fortemente questa difficoltà del mercato. Il nostro settore sta vivendo una fase estremamente drammatica dovuta, soprattutto, alla stasi del mercato immobiliare”, ha detto Stefano Bastianoni, segretario di ANAEPA Confartigianato. Secondo i rilevamenti del team coordinato da Enrico Quintavalle, infatti, nel primo trimestre del 2012 le compravendite immobiliari sono crollate del 17,8%, dopo una timida ripresa fatta registrare nel terzo e quarto trimestre del 2011. E se il privato non investe, il pubblico non fa meglio. Ma non finisce qui. A maggio 2012 l’indice di produzione nel settore delle costruzioni è in calo del 13,6% rispetto a maggio 2011. Peggio di noi ha fatto soltanto la Spagna, mentre l’Europa dei 27 si è assestata su un -6,9%. La situazione non migliora se si prendono a riferimento i primi cinque mesi dell’anno. Rispetto allo stesso periodo del 2011, infatti, le costruzioni italiane perdono un altro 14%. Nonostante questo contesto drammatico, la politica non sembra andare incontro alle necessità del settore. Se l’IMU è stata un bagno di sangue per famiglie ed imprese, nell’edilizia ha rappresentato un vero e proprio colpo di grazia per tante imprese. Nella prima versione del decreto sviluppo, infatti, era prevista l’esenzione dell’IMU per l’invenduto. Una possibile boccata d’ossigeno, però, negata in un secondo momento. “Alle nostre imprese è stata applicata l’IMU sugli immobili, che per le nostre imprese non sono altro che l’attività di produzione. In molti comuni, queste sono state tassate addirittura con le soglie più alte, quelle riservate alle case di lusso, alle seconde case e via dicendo”, ha denunciato Bastianoni. La situazione è drammatica, quindi. Il settore è in difficoltà e se non si adotteranno al più presto soluzioni possibili a questa crisi, migliaia di piccole imprese rischieranno la chiusura.

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